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Mondiale club: Luis Enrique, questo Psg vuole scrivere la storia
Domani la finale: 'Le stelle? Ne ho 11, anzi no, 12, 13, 14...'
"Non sarà una semplice formalità". Luis Enrique e' ben cosciente del ruolo di favorita con il quale la sua squadra arriva alla finale del Mondiale per club, domani sera contro il Chelsea. "Hanno una grande rosa - ha detto il tecnico del Psg - Maresca sta facendo un ottimo lavoro e mi piace molto quello che sta facendo. Sono una squadra molto completa". Il club parigino ha conquistato tutto in questa stagione: coppa di Francia, scudetto, Champions. "Vogliamo concludere un anno straordinario nel miglior modo possibile - ha detto l'ex allenatore del Barcellona - Ora dobbiamo aprire il prossimo capitolo, vincere altri trofei importanti. Vogliamo scrivere la storia vincendo domani". Il Psg è stato a tratti spettacolare e irresistibile, come nella vittoria per 4-0 contro il Real Madrid in semifinale. Quattro gol li ha segnati anche all'Atletico Madrid e l'Inter Miami di Lionel Messi. "Ma ora dobbiamo vincere questa partita per chiudere in bellezza: in una finale c'è sempre un vincitore e uno sconfitto, e questo non significa che lo sconfitto abbia necessariamente sbagliato qualcosa", ha aggiunto Luis Enrique. Il tecnico non si e' detto sorpreso che il Psg abbia spiccato il volo dopo aver ceduto le sue stelle. "Ci sono undici stelle nella squadra - la sua convinzione - Non ne vogliamo una sola, ne vogliamo undici, direi addirittura tredici, quattordici, quindici. È un impegno che abbiamo preso con il presidente e la dirigenza sportiva. Volevamo che la stella fosse la squadra e che i nostri tifosi si identificassero con essa. Non c'è un solo tifoso del PSG; l'intero Parco dei Principi è una stella. Prima o poi perderemo, ma la strada è chiara: vogliamo stelle, ma stelle al servizio della squadra". "Siamo consapevoli dell'importanza di questa partita, che è un'occasione d'oro per essere in finale di un Mondiale", ha detto il capitano, Marquinhos. "Questo Mondiale si gioca solo ogni quattro anni e non sappiamo dove saremo tra quattro anni."
P.Vogel--VB