Volkswacht Bodensee - Aborto: Medici del Mondo, diritto negato da scarse informazioni

Aborto: Medici del Mondo, diritto negato da scarse informazioni
Aborto: Medici del Mondo, diritto negato da scarse informazioni

Aborto: Medici del Mondo, diritto negato da scarse informazioni

Da Veneto a Sardegna e Molise. Italia divisa da diseguaglianze

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Mancanza di informazioni chiare, aggiornate e accessibili; relazioni del ministero della Salute "pubblicate con mesi di ritardo" "con dati superati, incompleti e non aperti"; in generale una "mancanza istituzionale che ostacola l'accesso a un diritto fondamentale". E' quanto denuncia in una nota Medici del Mondo, rete internazionale impegnata a garantire l'accesso alla salute, nel suo terzo rapporto sull'Interruzione volontaria di gravidanza (Ivg), parlando di "blackout informativo che alimenta le disuguaglianze". Un problema, questo, che "sembra essere un più politico che tecnico", come dimostrano i dati del Veneto, unica regione a fornirli sul suo portale. Il report contiene infatti un focus su tre regioni (le altre due sono Sardegna e Molise), "dove l'accesso ai servizi abortivi cambia radicalmente a seconda del territorio, e dove trasparenza, tempestività e qualità dell'informazione restano spesso eccezioni". Mentre ad esempio la Sardegna spicca per l'inadeguatezza informativa, in Molise sono di rilievo l'altissimo tasso di obiezione di coscienza tra ginecologi e ginecologhe (90,9%) e oltre l'80% di aborti con metodo farmacologico. I dati condivisi raccontano di un tasso di obiezione al 66,6%, che oscilla dall'86% di Venezia al 35,48% della Pedemontana, e di Ivg farmacologiche in aumento (dal 53% del totale nel 2023 al 64% nel 2024). Il report si sofferma sull' "ostacolo silenzioso ma determinante per l'effettiva fruizione di questo diritto fondamentale, esercitato da oltre 65mila donne nel solo 2022". Nonostante l'aborto sia un diritto garantito dalla legge 194/1978 e incluso nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), "chi desidera farvi ricorso - si sottolinea nel rapporto - si trova infatti di fronte ad un vuoto informativo". "Quando le richieste ufficiali di accesso ai dati vengono ignorate o rifiutate - commenta Elisa Visconti, Direttrice di Medici del Mondo Italia - è evidente che siamo davanti ad una precisa volontà politica di non fornire le informazioni in modo tempestivo, disaggregato, aperto e fruibile. Con conseguenze gravi e concrete: si creano disuguaglianze nell'accesso a un diritto fondamentale, quello di decidere sul proprio corpo, di tutelare la propria salute fisica e mentale, di ricevere cure appropriate in ambienti sicuri e accoglienti, senza subire discriminazioni".

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R.Flueckiger--VB