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In Italia -30% di decessi tra under-80 per malattie croniche
Mortalità in calo in circa l'80% dei Paesi del mondo
Le malattie non trasmissibili restano la principale causa di morte in Italia, tuttavia, nell'ultimo ventennio, la probabilità di morire prima di 80 anni a causa di una di queste patologie si è ridotta di quasi un terzo. Nel primo ventennio degli anni Duemila, inoltre, in circa l'80% dei Paesi del mondo sono scese le probabilità di morire prima degli 80 anni a causa di una malattia cronica. Questi i risultati di uno studio internazionale coordinato dall'Imperial College di Londra e pubblicato sulla rivista The Lancet. La ricerca è il più ampio sforzo teso a quantificare i progressi in questo ambito in tutto il mondo. L'Italia riflette il trend internazionale che ha visto un importante calo della mortalità nei primi anni del millennio seguito, poi, da un rallentamento nei progressi. In particolare, se, nel 2000, per un maschio italiano la probabilità di morire per una malattia cronica dalla nascita al compimento 80 anni era del 47,8%, nel 2019 la probabilità era scesa al 33,5%, con una riduzione in termini relativi di quasi il 30%. Nel dettaglio, si è assistito a un calo assoluto di 9,4 punti percentuali nel primo decennio del millennio e di 4,8 punti nel secondo. Per le donne, che hanno una più lunga aspettativa di vita, la probabilità di morire per una malattia cronica dalla nascita agli 80 anni, nel 2000 era del 28,5%, mentre nel 2019 si era scesi al 21,3% con un calo di circa il 25% (-5,3 punti percentuali tra il 2000 e il 2010 e -2 tra il 2011 e il 2019). Le malattie che più hanno contribuito al calo sono state quelle cardiache ischemiche (sostanzialmente l'infarto) per le donne e le malattie cardiache ischemiche e il tumore del polmone per l'uomo. La fascia di età che più ha beneficiato dei progressi è quella compresa tra i 75 e gli 80 anni.
O.Schlaepfer--VB