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Lula a Mosca per contribuire alla soluzione della crisi ucraina
Il Brasile alla guida del Brics gioca il ruolo del mediatore
La visita di Stato del presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, in Russia dall'8 al 10 maggio, sta suscitando polemiche in Brasile. Come rileva ad esempio Cnn, la presenza del leader progressista sudamericano venerdì sulla Piazza Rossa per celebrare l'80mo anniversario della vittoria degli Alleati sulla Germania nazista, "pone il Paese al fianco di dittature e governi ultraconservatori allineati con l'autocrate russo Vladimir Putin". D'altra parte, interlocutori del governo, evidenziano che il viaggio avrà due obiettivi principali: oltre a cercare di porre il Brasile come mediatore di pace nel conflitto tra Russia e Ucraina, quello di trasmettere un segnale di indipendenza della politica estera rispetto alle altre grandi potenze mondiali. L'aspettativa è che Lula dica al presidente Vladimir Putin che il Brasile ha le credenziali per partecipare attivamente alla mediazione di un accordo di pace tra russi e ucraini. E in qualità di presidente del Brics, il leader sostiene i negoziati del blocco per un accordo di pace. I più critici della missione di Lula a Mosca fanno rilevare che le democrazie europee, gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia, il Giappone e la Corea del Sud, tra gli altri, hanno ignorato l'invito, come hanno fatto sin dalla prima invasione nel Donbass ordinata da Putin nel 2014. Dall'America Latina, oltre a Lula, hanno confermato la loro presenza i presidenti di Cuba, Miguel Díaz-Canel, e del Venezuela, Nicolás Maduro. E dall'Unione europea andrà solo il primo ministro slovacco conservatore Robert Fico. Intanto la diplomazia di Itamaraty puntualizza che la posizione del Brasile sulla guerra in Ucraina resta invariata. "Il Brasile si è sempre basato sul diritto internazionale, difende principi come l'integrità territoriale e la risoluzione pacifica delle controversie. Direi che la posizione del Brasile è cambiata meno di quella di altri Paesi in relazione al conflitto", ha precisato l'ambasciatore Eduardo Saboia, capo della Segreteria per l'Asia e il Pacifico del ministero degli Esteri, rispondendo ai media. "Ci siamo schierati a favore del dialogo con tutte le parti. Nel 2023 Lula ha incontrato Zelensky. A marzo, il ministro Mauro Vieira ha parlato con il suo omologo ucraino; e continuiamo a mantenere consultazioni politiche con il governo" di Kiev, ha aggiunto il diplomatico. (ANSA).
C.Stoecklin--VB