Volkswacht Bodensee - Sciortino, 'Maxima immoralia, sfida in musica sul sesso'

Sciortino, 'Maxima immoralia, sfida in musica sul sesso'
Sciortino, 'Maxima immoralia, sfida in musica sul sesso'

Sciortino, 'Maxima immoralia, sfida in musica sul sesso'

Il 25 luglio a Montepulciano opera del pianista prima assoluta

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(di Luciano Fioramonti) ''E' opera che porta a riflettere sulla curiosità che abbiamo perso per le cose e sul concetto di quello che è morale e immorale. Nei giorni che stiamo vivendo guerre, distruzioni, morti di ogni genere e massacri ci lasciano indifferenti ma magari riusciamo a scandalizzarci molto di più se troviamo un fallo in scena o se ci riferiamo al sesso e alla sessualità in modo giocoso e curioso''. Orazio Sciortino riflette sul senso di ''Maxima Immoralia'', la sua prima opera da camera di cui ha scritto anche il libretto che dirigerà in prima assoluta il 25 luglio a Montepulciano al Cantiere Internazionale d' Arte nella messa in scena con la regia di Marta Eguilior. Quella del giovane pianista e compositore siracusano è una sfida in musica che affronta in modo forte ed esplicito pulsioni e censure, donne che rivendicano il diritto al piacere, fantasie audaci, vizi, virtù, tradimenti e ribellioni contro le convenzioni. ''Maxima Immoralia è di difficile definizione - dice all' ANSA -, un unicum nel repertorio operistico, un omaggio a quella letteratura irriverente fortunata e audace prodotta tra il Medioevo e il Rinascimento e che ha al centro il rapporto tra eros e satira, cultura popolare e e letteratura, con un riferimento speciale alla sessualità femminile, che in epoca lontana era vissuta con molta più serenità e meno preconcetti rispetto a quanto, purtroppo, avviene oggi' ''. L' idea è nata durante la pandemia dalla rilettura del Decameron di Boccaccio e dall' incontro casuale con madrigali raccolti da Giosuè Carducci alcuni quali si argomenti erotico piuttosto forte. ''Da lì la ricerca si è estesa ad autori noti e meno noti che avevano dedicato pagine a questo argomento, da Galileo Galilei a Lorenzo il Magnifico, a Cecco Angiolieri per il soggetto di un' opera nel solco dell' intermezzo barocco con il testo interamente mio''. ''Di provocatorio non c' è molto - tiene a sottolineare Sciortino -. Se qualcuno si sconvolgerà è perché ha paura di incontrare se stesso. Ci sono momenti in cui si fa riferimento alla masturbazione femminile vista come gioco. Non è più l' epoca della provocazione, che forse poteva avvenire negli anni Sessanta e Settanta''. Sciortino insiste su questo aspetto. ''C'è un lato tragico dell' opera, al di là dell' aspetto più goliardico, che riflette su quanto la nostra contemporaneità sia refrattaria alla curiosità e al gioco e sia indifferente ai dolori del mondo. La curiosità oggi fa paura''. L'opera si apre con le tre figure femminili intente a sfogliare il grande libro di Maxima Immoralia che - come nelle antiche collezioni di racconti erotici - in ogni pagina rivela un mondo autonomo, una piccola favola di desiderio e trasgressione. L'esecuzione musicale affidata a un ensemble, formato da violino, violoncello, fisarmonica, pianoforte e percussioni. ''Mi auguro un senso di spaesamento, vorrei che il pubblico restasse divertito e un po' turbato nel rivedere se stesso nei giochi e nelle parole. Non a caso abbiamo scelto di mettere i sovratitoli, fondamentali per la comprensione di un testo molto complesso'', conclude Sciortino. Per la regista Marta Eguilior Maxima Immoralia "è più di uno spettacolo: è un'esperienza estetica totale. Una celebrazione dell'eccesso, una riflessione sul desiderio e una critica alle strutture che cercano di contenerlo. Una sfida alle nozioni contemporanee di oscenità e moralità, recuperando un linguaggio visivo che, prima di essere censurato, era celebrato come espressione legittima della natura umana."

M.Betschart--VB