
-
Champions: De Zerbi, finale Psg-Inter? Io guarderò un film
-
Internazionali: Paolini 'felice che Mattarella assista a finale'
-
Atp, Sinner non ci sarà al torneo di Amburgo
-
Accuse di molestie, procuratore Cpi Khan si autosospende
-
Medinsky, 'Kiev chiede incontro Putin-Zelensky,valuteremo'
-
Macron, 'inaccettabile che Mosca rifiuti cessate il fuoco'
-
Al San Carlo 'La fille du régiment' firmata Michieletto
-
Gabry Ponte, fuori Brokenhearted, il nuovo singolo con i Train
-
Umerov, discussi preparativi per incontro Putin-Zelensky
-
Mahmood, al via la seconda parte del N.L.D.A. Tour
-
Diodato al Festival della Canzone Italiana in Belgio
-
Rihanna, esce il nuovo singolo Friend of Mine
-
Borsa: Milano tiene (+0,3%) con l'Europa dopo avvio Wall street
-
Oceani, la sfida è difendere biodiversità e fondali
-
Perù Cinema Festival rilancia ponti culturali con Europa
-
Wall Street apre positiva, Dj +0,03%, Nasdaq +0,21%
-
Eliseo, 'incontro Macron, Merz, Tusk, Starmer e Zelensky'
-
Internazionali: Errani 'con Jas solide, e felici per la finale'
-
Internazionali: ancora Errani-Paolini, è finale nel doppio
-
Moratti compie 80 anni, Mourinho "auguri mio presidente!"
-
Il petrolio apre in rialzo a New York a 62,04 dollari
-
Motori, territorio e inclusione ecco il 57° Rally del Salento
-
Rapper Chris Brown arrestato in Gb, in custodia almeno un mese
-
Cimiteri storici europei '25, a Staglieno protagonista De André
-
Sito Agenzia Entrate rallenta per accessi a precompilata
-
Imola, McLaren monopolizzano le prime libere
-
Trump, potrei chiamare Putin, capire intenzioni su guerra
-
Calcio: Juve; Tudor, 'Non mi sento inferiore a nessuno'
-
Von der Leyen, 'embargo a Nord Stream e sanzioni a banche'
-
Media, concluso dopo quasi 2 ore l'incontro russi-ucraini
-
Internazionali:Abodi 'Centrale sia sempre più interdisciplinare'
-
Paolo Fresu e Manuel Agnelli, Insulae Lab sbarca a Milano
-
Moratti compie 80 anni, l'omaggio dell'Inter
-
Ligabue, 'suonare alla Reggia di Caserta un privilegio'
-
Final Destination: Bloodlines, la Morte torna a far ridere
-
Epidemie, da smartphone e comportamento i nuovi dati per capirle
-
Baglioni compie 74 anni, 'primo percorso Piano di Volo è finito'
-
Con bonus giovani e donne almeno 100mila assunzioni stabili
-
Borsa: l'Europa in rialzo attende Wall Street, Milano +0,6%
-
Ranieri 'salire gradini Olimpico è qualcosa che va oltre'
-
Ligabue, 'mai visti tempi duri così in sei decenni di vita'
-
Re Carlo è più ricco, scala la classifica dei paperoni in Gb
-
Borsa: Milano a 40.700 punti, aggiorna i massimi dal 2007
-
Il Tour della Salute riparte da Cremona, consulti gratuiti
-
Abodi 'sport straordinario alleato per modello Italia'
-
Unicef, a Gaza uccisi oltre 45 bambini in due giorni
-
Al Gaslini primo intervento neurostimolazione cerebrale profonda
-
Con troppo sale a tavola più ictus e infarti,5 mosse per ridurlo
-
Le Quattro Stagioni di Vivaldi dalla Bottega Sperimentale
-
Spd smentisce Welt sull'Italia fuori da partner strategici

Graziani'con Pulici bastava sguardo,nel derby eravamo il popolo'
Ex granata si racconta nel nuovo contenuto di Betsson Sport
Una chiacchierata intensa, autentica, piena di aneddoti e sentimento. Francesco "Ciccio" Graziani si è aperto ai microfoni di Betsson.Sport in un'intervista con Stefano Sorrentino, regalando uno spaccato umano e sportivo di rara sincerità. Ne emerge il ritratto non solo di un grande attaccante, ma di un uomo profondamente legato ai valori del calcio e della vita. Tra i temi centrali, il rapporto speciale con Paolo Pulici, una coppia che ha fatto sognare i tifosi del Torino: "Quello che ci legava è che tutti e due sapevamo che eravamo complementari, tant'è vero che la difficoltà degli avversari era che per noi bastava solo uno sguardo", racconta Graziani, sottolineando l'intesa unica con il compagno d'attacco. Un legame profondo, dentro e fuori dal campo, reso ancora più forte da quella stagione indimenticabile culminata con lo scudetto del 1976, quando il Toro scrisse la storia. Non mancano i ricordi dedicati ai compagni di squadra e alle figure leggendarie del club granata, come Claudio Sala, Eraldo Pecci, Giorgio Ferrini e naturalmente il tecnico Gigi Radice, autentico trascinatore di quel gruppo irripetibile. E proprio su Ferrini, Graziani condivide un aneddoto toccante, capace di restituire tutta la grandezza umana e sportiva di un capitano amatissimo: "Giorgio era un punto di riferimento di professionalità, di voglia di lottare. Mi ricordo di una volta in un Bologna-Torino, Giacomo Bulgarelli mi fece un'entrata che se mi prendeva avrebbe potuto mettere a rischio la mia carriera, io feci in tempo ad alzare la gamba quindi mi diede la botta ma non con la gamba ferma per terra sennò mi avrebbe tritato e Ferrini l'ha chiamato da una parte e gli ha detto: "ascoltami non ti permettere mai più di fare un'entrata a questo ragazzo così perché se lo prendi bene gli rovini la carriera e da adesso in poi te la devi vedere con me" e io apprezzai veramente tanto quel gesto" Spazio anche al derby contro la Juventus, raccontato non solo come una partita, ma come uno scontro tra identità e appartenenze: "Per noi il derby era qualcosa di particolare, la forza che mettevamo in quelle partite era quasi esagerata. Ci preparavamo in un modo speciale, totalmente in maniera diversa da tutte le altre squadre e spesso questa carica ci ha dato la possibilità non solo di fare bene ma anche di vincere nonostante loro fossero più forti sulla carta. Questa carica, questa determinazione, era come se il popolo scendesse in campo contro la borghesia. Loro rappresentavano il potere, la squadra più ricca e forte, mentre noi eravamo gli operai, il popolo. E proprio da questa differenza tra noi e loro nasceva lo spirito del 'vecchio cuore Toro', quello spirito combattivo che, secondo me, affonda le sue radici nel mito del Grande Torino". Tra i momenti più intensi, il ricordo dello scudetto festeggiato con i tifosi, il gol più bello segnato con la maglia granata contro l'Ascoli, ma anche le emozioni vissute in nazionale: la delusione della finale Roma-Liverpool, la cavalcata trionfale del Mondiale '82, la leggendaria partita con il Brasile e l'indimenticabile volo di ritorno con Sandro Pertini, in cui una semplice partita a carte diventò storia. Graziani riflette infine sul calcio moderno, senza nostalgie inutili ma con lucidità e affetto per un mondo che è cambiato. Con un paragone suggestivo: "Ad oggi il calcio italiano è cambiato, il Franco Causio della situazione oggi è Di Lorenzo. Una volta c'erano l'ala tornante e le due punte ma l'ala tornante erano quei giocatori che avevano fantasia, estro, imprevedibilità che ad oggi non c'è più, il calcio si è velocizzato ma ha perso queste caratteristiche".
L.Maurer--VB