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Museo Caruso, una parete di dischi al Palazzo Reale di Napoli
Anniversario della morte il 2 agosto, allestiti nuovi cimeli
Napoli non dimentica Enrico Caruso, il grande tenore e prima 'pop star' mondiale morto il 2 agosto del 1921 a soli 48 anni. Ad un anno dall'apertura del museo ideato da Laura Valente, l'unico statale, nuovi cimeli contribuiscono ad iscriverlo in una eccezionale 'storia del disco' e si aggiungono nella sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli, sito diretto da Mario Epifani sempre più al centro della vita culturale cittadina, Un'intera parete è stata allestita con 65 dischi originali incisi da Caruso nei primi anni venti del secolo scorso. Una celebrazione con le mille 'facce' discografiche del tenore napoletano che rimandano alla sua voce unica e sono oggetti di grande impatto visivo. Caruso ha inciso quasi cinquecento matrici discografiche: circa la metà sono state stampate e immesse in circolazione tra il 1902 e il 1920. Nella nuova sezione del museo, dopo 3 giorni di riallestimento, è proposta una selezione in cui i dischi più significativi sono evidenziati in cornice dorata: le prime lacche dell'11 aprile 1902 e i rarissimi dischi Zonofono del 19 aprile 1903. Le arie d'opera solistiche hanno il maggior peso nella discografia carusiana ma ci sono anche incisioni di pezzi d'insieme, realizzate con i colleghi del Metropolitan di New York a cui si aggiungono romanze, canzoni, inni e marce in varie lingue, oltre ai 22 dischi 'napoletani' con alcune delle più belle melodie classiche della cultura musicale partenopea. La sua scelta, così in sintonia con la modernità, di lasciare la parte migliore di sé a chi sarebbe arrivato dopo è stata visionaria. In questo senso Caruso è la storia del disco. Infatti, grazie alla qualità 'fonogenica' della sua voce, ha creato il mercato di qualità dei 78 giri, ma ha anche convinto altri cantanti lirici a imprimere la propria voce tra i solchi di gommalacca. Il Museo Caruso, è realizzato da NEO (Narrative Environments Opera), è stato inaugurato nel luglio 2023 a 150 anni dalla nascita del tenore ed ha già superato le 120mila presenze negli ultimi 12 mesi. Fondamentale il contributo di Luciano Pituello, che con la sua Associazione Museo Enrico Caruso, Centro Studi Carusiani di Milano, ha dedicato tutta la sua vita al collezionismo di cimeli e incisioni originali e che ha deciso di donare la maggior parte dei rari materiali di sua proprietà. In occasione dell'anniversario della scomparsa, il Museo Caruso sarà visitabile sia domani sabato 3 agosto, nel corso dell'apertura straordinaria serale, sia nella domenica di apertura gratuita dei musei, il 4 agosto, ma con prenotazione obbligatoria
F.Stadler--VB