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È terminata la lunga tempesta geomagnetica durata 3 giorni
Le aurore hanno dato spettacolo sopra l'America settentrionale
Ha infine esaurito i suoi effetti la lunga tempesta geomagnetica che ha investito la Terra per ben tre giorni, a partire dalle prime ore del primo giugno: secondo i dati forniti dal Centro di Previsione Meteorologica Spaziale dell'agenzia americana per l'Atmosfera e gli oceani (Noaa), la perturbazione è terminata la sera del 3 giugno, dopo che nella notte tra 2 e 3 giugno aveva nuovamente raggiunto un'intensità corrispondente alla classe G3. Sono state modificate, dunque, le previsioni fornite inizialmente, che indicavano la possibilità di strascichi di bassa intensità nelle giornate del 4 e 5 giugno. "Nella notte tra 2 e 3 giugno la tempesta geomagnetica ha raggiunto un'intensità massima forte (classe G3), successivamente è passata dalla classe G2 alla G1 per poi intensificarsi nuovamente a G2", dice Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all'Università di Trieste. "Oggi il campo geomagnetico non è al momento perturbato - aggiunge - e il livello di attività solare risulta moderato". I tre giorni della tempesta, che ha visto il suo picco il primo giugno, quando ha raggiunto la classe G4, sono stati un'occasione rarissima di assistere allo spettacolo delle aurore a latitudini più basse del solito: oltre a Canada e Alaska, dove il fenomeno è relativamente più comune, le aurore sono state visibili fino alla California e al Golfo del Messico, quindi a latitudini decisamente anomale rispetto al solito. In particolare nella notte del primo giugno, quando gli effetti della tempesta erano più forti, il cielo dello stato canadese di Alberta è stato completamente illuminato dai colori dell'aurora boreale. Il continente europeo è stato invece meno fortunato, soprattutto a causa del fuso orario che ha fatto cadere il picco della perturbazione quando era già giorno.
R.Buehler--VB