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Shu Qi, 'racconto la mia infanzia difficile in Girl'
La condizione femminile anni '80 a Taiwan per esordio alla regia
(di Francesco Gallo) Quanto è dura la condizione femminile nella Taiwan degli anni Ottanta? Questo il tema di 'Girl', debutto alla regia di Shu Qi, attrice taiwanese che approda al concorso di Venezia 82 dopo aver fatto parte della giuria che assegnò nel 2023 il Leone d'oro a 'Povere creature!' di Yorgos Lanthimos. Di scena una famiglia tradizionale, ma con padre molto violento di cui sono vittima moglie e figlia adolescente. Una storia comunque che sembra essere parzialmente ispirata alla stessa vita di Shu Qi che, già in un documentario, aveva raccontato quanto fossero stati severi i suoi genitori. Siamo nel 1988, a Taiwan, e la giovanissima Hsiao-lee cresce in un ambiente senza gioia. Conduce una vita tranquilla e ritirata. Tutto cambia quando un giorno incontra Li-li, una bambina che ha circa la sua stessa età, ma, al contrario di lei, ha una natura vivace e spensierata. Mentre il mondo di Hsiao-lee inizia, anche grazie a questa amicizia, ad aprirsi al nuovo, l'oscuro passato di sua madre Chuan riappare e lei cerca di trovare la sua strada tra eredità familiare e desiderio di una vita libera. "Nella mia infanzia - confessa - dovevo stare molto attenta alle reazioni dei miei in modo da poter mantenere le giuste distanze quando erano di cattivo umore, altrimenti sarei stata rimproverata". E ancora al Lido la regista, musa di Hou Hsiao-hsien: "Mi ricordo che ogni volta che sentivo la moto di mio padre tornare a casa e il cancello di metallo aprirsi al piano di sotto, ero terrorizzata e scappavo il più lontano possibile per nascondermi, anche se eravamo nel cuore della notte. Quindi penso che crescere in quel tipo di ambiente con quelle esperienze mi abbia reso una persona estremamente sensibile e insicura". "Faccio l'attrice da quasi trent'anni - aggiunge infine - e raccontare storie è sempre stata la mia grande passione. Questo film artistico e drammatico allo stesso tempo spero solo possa avere un impatto positivo sul pubblico. Io, che da attrice mi sono sempre preoccupata del mio aspetto, per la prima volta a un festival sono agitata solo per l'accoglienza del mio film, una cosa davvero strana". Shu Qi è tra le star più note del suo Paese (anche per la vittoria di due Golden Horse e tre Hong Kong Film Awards) e raccoglie idealmente il testimone da Tsai Ming-liang, ultimo regista taiwanese a partecipare al concorso veneziano (con Stray Dogs nel 2013).
F.Fehr--VB