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Lavino, l'export guida la crescita della cosmetica italiana
I numeri a Cosmoprof. "I dazi? Siamo flessibili"
La cosmetica "per il nostro Paese negli ultimi anni si è rivelato un settore anticiclico, i dati dell'export stanno guidando la crescita dell'industria. Siamo il secondo esportatore in Europa e il quarto nel mondo. Sicuramente il cosmetico made in Italy ora viene riconosciuto nel mondo come un'eccellenza del territorio". Lo dice Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia, a margine del convegno 'Numeri, Trend e Valori della Cosmetica', organizzato dall'associazione nazionale imprese cosmetiche, che rappresenta 640 aziende del settore, nel primo giorno a Bologna di Cosmoprof, il network globale di eventi business to business dedicati al settore beauty. I numeri testimoniano il boom: secondo i dati preconsuntivi, nel 2024 il fatturato totale del settore cosmetico supera i 16,5 miliardi di euro con una crescita del 9,1% rispetto all'anno precedente. Anche per il 2025, si prevede un ulteriore andamento positivo (+6,9%) che porterà il valore del fatturato a 17,7 miliardi di euro. L'export gioca un ruolo importante sulle stime complessive del fatturato: nel 2024, le esportazioni registrano un valore pari a 7,9 miliardi di euro, che corrisponde ad un incremento del +12% rispetto all'anno precedente. Si prevede, inoltre, un'ulteriore crescita dell'8,5% nel corso del 2025. Per quanto concerne il mercato interno, anche i consumi di cosmetici in Italia mostrano una tendenza positiva. Le stime di chiusura per il 2024 indicano una crescita del 6,9% rispetto al 2023, con un valore complessivo che raggiunge i 13,4 miliardi di euro. Le proiezioni per il 2025 confermano questa dinamica, con un ulteriore incremento del 5,7%, portando il valore dei consumi a 14,2 miliardi di euro. Rispetto al rischio che arrivino i dazi più volte minacciati dal presidente americano Trump, "secondo un nostro esercizio di simulazione, le esportazioni verso gli Usa (che finora è stato il primo mercato di esportazioni nel mondo per l'Italia, seguito da Francia e Germania) potrebbero perdere in valore circa 350-400 milioni di euro - spiega Gian Andrea Positano, presidente del Centro Studi di Cosmetica Italia -. Ma la storia recente ci dice che grazie alla rete e alla capacità di ammortizzare che i nostri operatori hanno, si potrebbe compensare con altri mercati". Tra i prodotti italiani di cosmetica preferiti all'estero, la profumeria alcolica e i prodotti per la cura dei capelli registrano nel 2024 il più alto saldo commerciale nel confronto con le altre categorie, rispettivamente con 1,6 e 1,2 miliardi di euro, pari al 60% della bilancia generata dall'interscambio dell'industria cosmetica italiana, dimostrando il grado di specializzazione e di competitività delle imprese cosmetiche nel contesto mondiale. Venendo al mercato cosmetico in Italia, si conferma l'orientamento dei consumi trasversale a ogni fascia di età e reddituale. I prodotti dedicati alla skin care coprono il 16,2% dei consumi cosmetici degli italiani, rappresentando la principale famiglia di consumo con oltre 1.700 milioni di euro, con una buona crescita degli acquisti, pari al 5,7%. Seguono il segmento dedicato alla cura del corpo per il 15,2% sul totale delle vendite, e un valore pari a 1.593 milioni di euro, segnando una crescita rispetto al 2023 del 6,9%. Poi c'è la profumeria alcolica con le ottime performance registrate dalle fragranze femminili e maschili, rispettivamente con un +11,2% con 953 milioni di euro e +10,3% con 572 milioni di euro.
G.Haefliger--VB