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Pianura Padana, l'irrigazione intensiva aiuta le falde acquifere
Contribuisce a stabilizzarle
L'irrigazione intensiva contribuisce alla stabilità delle falde acquifere della Pianura Padana, anche in presenza di siccità estive ripetute: lo indica la ricerca pubblicata sulla rivista Nature Water e nata dalla collaborazione fra Italia e Stati Uniti. In particolare hanno contrbuito il Consiglio nazionale delle ricerche, con i suoi istituti per la protezione idrogeologica (Cnr-Irpi) e per la ricerca sulle acque (Cnr-Irsa), l'Università di Milano-Bicocca e l'Università di Berkeley. Lo studio ha preso in esame le zone della Pianura Padana utilizzate a scopo agricolo, analizzando lo stato delle falde sulla base dei dati acquisiti fra il 2002 e 2022 dal satellite Grace della Nasa. I dati indicano che, nelle aree in cui l'irrigazione è intensiva, i livelli delle falde mostrano una maggiore stabilità. Questo si osserva nonostante il generale calo dei livelli delle falde e i ricercatori indicano la causa nella ricarica indotta dall'infiltrazione dell'acqua in eccesso utilizzata per l'irrigazione. E' stata dimostrata inoltre la correlazione positiva tra la quantità di acqua negli acquiferi di pianura e l'accumulo di neve sulle Alpi. "La ricerca mette in luce l'importanza di comprendere il bilancio idrico in ambito agricolo, soprattutto in una fase in cui la copertura nevosa alpina diventa sempre meno prevedibile", commenta Christian Massari del Cnr-Irpi. Per Marco Rotiroti, dell'Università di Milano-Bicocca, "l'elemento critico diventa una possibile siccità invernale, che non permetterebbe di alimentare adeguatamente i fiumi e i laghi e, a sua volta, di praticare un'irrigazione intensiva estiva, che ricarica le falde. Finché ci sarà un'adeguata copertura nivale in inverno, le falde saranno stabilizzate dall'irrigazione, anche in presenza di siccità estive".
L.Stucki--VB