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Ecdc, infezioni per il 3,1% degli ospiti delle lungodegenze
Italia sopra la media. Sono legate all'assistenza per il 5,6%
Il 3,1% degli ospiti delle strutture residenziali in Europa ha almeno un'infezione associata all'assistenza sanitaria, cioè contratta all'interno della struttura in cui si trova. È il dato che emerge da uno studio pubblicato dallo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc). "Mentre alcune infezioni correlate all'assistenza possono essere trattate facilmente, altre possono avere un impatto significativo sulla salute delle persone colpite", si legge nel documento. "L'indagine, condotta nel 2023 e nel 2024, evidenzia gravi lacune nelle misure di prevenzione e controllo delle infezioni, nonché nella gestione antimicrobica, nelle strutture che si prendono cura di alcuni dei cittadini più vulnerabili d'Europa: gli anziani". La ricerca ha coinvolto 1.662 strutture residenziali di vario tipo in 18 Paesi europei: case di cura, centri riabilitativi o per le cure palliative, residenze per anziani. Il rapporto mostra come in media, circa 1 persona su 30 aveva un'infezione contratta nella struttura residenziale, con forti differenze territoriali. Se in Germania la percentuale è dello 0,9%, in Portogallo si arriva al 6,4%. L'Italia si situa al di sopra della media con il 5,6% di pazienti positivi ad almeno un'infezione. Le infezioni più frequenti sono quelle delle vie urinarie, seguite da quelle respiratorie. Tra queste ultime, l'agente più frequente è SarsCoV2. "Questa indagine mostra che abbiamo bisogno di proteggere meglio gli ospiti delle strutture di lungodegenza con strategie evidence-based, migliorare la sorveglianza e impegnarsi in maniera decisa per un vero cambiamento", ha affermato Piotr Kramarz, chief scientist dell'Ecdc.
R.Buehler--VB