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Helen Mirren, 80 anni di un'attrice che è regina
domani festeggia nella sua masseria salentina di Tiggiano
(di Giorgio Gosetti) Premiata con l'Oscar, quattro volte vincitrice ai Golden Globes e ai BAFTA inglesi, Dama dell'Impero Britannico, non ci sarebbe da stupirsi se domani Helen Mirren festeggiasse invece domani i primi 80 anni nella sua masseria salentina di Tiggiano, dopo una giornata nei campi spesa a controllare la crescita delle zucchine. Molti però rimarrebbero stupiti se la fiera attrice inglese (naturalizzata americana) che si è sempre schierata contro la monarchia, ricordasse che suo nonno, il colonnello Pëtr Vasil'evič Mironov, era un diplomatico dello Zar e che scelse di vivere a Londra nel 1917 quando crollò l'impero russo, essendo allora in missione per trattare una fornitura d'armi contro gli insorti bolscevichi. La storia della sua famiglia cambiò allora bruscamente. Il padre di Ellen si guadagnò da vivere come violista alla Filarmonica di Londra per poi diventare tassista dopo la seconda guerra mondiale e infine funzionario al Ministero dei trasporti. La mamma invece, nata nel sobborgo londinese di West Ham, era la penultima dei quattordici figli di un macellaio e mai avrebbe immaginato che sua figlia un giorno avrebbe vestito i panni di Elisabetta II nel film di Stephen Frears "The Queen" che le è valso l'Oscar e la Coppa Volpi come miglior attrice alla Mostra di Venezia. Nata a Chiswick, un sobborgo della Grande Londra il 26 luglio 1945, registrata all'anagrafe col nome di Helen Lydia Mironoff, seconda di tre fratelli, Helen Mirren è prima di tutto una "regina" del teatro inglese, diplomata giovanissima in recitazione all'Università del Middlesex e poi ammessa, ad appena 20 anni, al National Youth Theatre debuttando all'Old Vic nel ruolo di Cleopatra nella celebre tragedia di Shakespeare che fu poi il suo riuscito banco di prova. Finché, nel 1972 la chiamò Peter Brook per una lunga tournée mondiale tra l'Africa e gli Stati Uniti. Tornata in patria diventa una stella di prima grandezza in palcoscenico alternando il repertorio classico (memorabili le tre parti dell'"Enrico IV" nei panni di Margherita d'Angiò) a testi moderni e contemporanei. Nel frattempo però si era fatta notare anche al cinema che frequentava fin dagli anni '60 in produzioni underground e un film di Michael Powell, grazie a due giganti del Free Cinema: Ken Russell con "Messia selvaggio" e Lindsay Anderson con "Oh, Lucky Man!". Risalgono agli anni '70 anche i primi contatti con l'Italia (lingua che oggi parla correntemente) grazie a Pietro Zuffi ("Colpo rovente") e Tinto Brass (lo sfortunato "Caligola"). L'aver diviso la scena con Peter Sellers in "Il diabolico complotto del dottor Fu Manch" e Sean Connery in "Excalibur" le cambia la carriera. Hollywood la adotta negli anni '80: recita in "Cal" di Pat O'Connor (candidata all'Oscar), si tuffa nella fantascienza ("2010 l'anno del contatto" in cui recita in russo), il melodramma ("Il sole a mezzanotte" di Taylor Hackford con cui dal 1986 divide la vita e che sposerà dieci anni dopo), nel cinema d'autore (con quel capolavoro di Peter Greenaway che resta "Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante" del 1989). Recita per Peter Weir, Paul Schrader, James Dearden Charles Sturridge. Nonostante un trionfale ritorno al teatro con partner d'eccezione come F. Murray Abraham, Alan Rickman, Ian McKellen, (che le varrà poi tre candidature al Tony Award fino alla vittoria nel 2015 con "The Audience"), il cinema la vede attraversare i generi più diversi con interpretazioni memorabili, incluse le incursioni in tv con le miniserie "The Crown" e "Prime Suspect" premiata con l'Emmy Award, per tutti gli anni '90. "La pazzia di Re Giorgio", "La promessa" di Sean Penn, "Gosford Park" di Bob Altman, l'esilarante "Calendar Girls" di Nigel Cole in cui appare nuda nel 2003, sono solo alcuni titoli di una carriera tanto felicemente bizzarra quanto sempre inconfondibile quando appare sullo schermo. Nel 2006, con in testa la corona della Regina Elisabetta in "The Queen", completa un formidabile quartetto di regine sullo schermo dopo la Grande Elisabetta,, Margherita d'Angiò e Caterina di Russia. E' doveroso parlare di "bizzarria" nelle sue scelte perche Dame Helen Mirren (l'onoreficienza le fu consegnata dalla Regina Elisabetta nel 2003) non ha mai avuto paura di sfidare il suo mito calandosi in ruoli inattesi come la spietata killer di "Red", la dottoressa Appleton di "Il mistero delle pagine perdute", l'agente del Mossad de "Il debito", la moglie di Hitchcock nel film omonimo, la turista inglese in India di "Amore, cucina e curry", l'anziana moglie di Donald Sutherland in "Ella & John" di Paolo Virzì, l'agente del KGB in "Anna" di Luc Besson, truccandosi nella premier israeliana "Golda" o da Magdalene nella penultima avventura della saga "Fast & Furious". L'ultimo atto d'amore per il suo Salento è nel clip di Checco Zalone "La vacinada" realizzato nel 2021 all'epoca del Covid. Sempre, in tutti i suoi film, Helen Mirren trasmette una vitalità, una passione, un piacere della recitazione come gioco con la vita che è il suo marchio di fabbrica ma anche il motivo per cui i suoi personaggi restano impressi al di là del film stesso. Oggi è sulla piattaforma con la spettacolare serie "Mobland" e presto la vedremo su Netflix con "Il club dei delitti del giovedì" di Chris Columbus. Mai come nel suo caso è giusto dire che il compleanno di domani è solo l'inizio di una nuova svolta di vita. Lunga vita alla Regina. (ansa).
R.Fischer--VB