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Set a Jesi per Dario D'Ambrosi con Haber e Chiarelli
'Principe della follia' su disabilità, in cast Zazzera e Roncato
di Simona Marini Si gira a Jesi (Ancona), in una palazzina abbandonata a due passi dalla chiesa romanica di San Marco, l'ultimo film di Dario D'ambrosio, fondatore del Teatro Patologico che nella scorsa edizione del festival di Sanremo ha portato sul palco dell'Ariston i temi della disabilità e della salute mentale. Temi al centro de "Il principe della follia", scritto e diretto da D'Ambrosio per una produzione Red Post Production S.r.l. che vede nel cast tra gli attori protagonisti Alessandro Haber, Andrea Roncato, Carla Chiarelli e Stefano Zazzera. Si tratta di uno dei quattro film che si girano questo mese nelle Marche, grazie al contributo di Regione Marche PR-FESR 2021-2027 Fondazione Marche Cultura - Marche Film Commission. Le riprese de "il principe della follia", iniziate da poche giorni, proseguono per tre settimane a Jesi e con set anche a Cingoli, Monsano, Castelfidardo e Montemarciano, coinvolgendo maestranze tecniche locali (25 i marchigiani in una troupe di 40 persone) e 50 comparse pure del luogo. Al centro della storia una famiglia disfunzionale ripresa negli angusti spazi di una casa in rovina - la cucina cadente, una camera delle bambole, il corridoio angusto - che ha aperto le sue porte oggi alla curiosità dei giornalisti. "Questo è un film che sta portando in scena 40 anni di teatro Patologico, con un disabile quale attore protagonista (Zazzera) e che porta in scena la sua diversità con una forza straordinaria e orgoglio, senza pietismo", ha commentato D'Ambrosi, ricordando l'impegno del movimento teatrale che dal 1992 promuove l'incontro con la malattia mentale. "Il messaggio parla dell'importanza dell'inclusione: ogni individuo va accettato per quello che è, se vogliamo migliorare la società bisogna iniziare dai più deboli che sono una ricchezza e non un frutto marcio da scartare. In Italia, se mettiamo a fianco di ogni persona con disabilità un genitore, un vicino di casa, un parente, un quartiere, vediamo che due terzi della popolazione hanno a che fare, direttamente o indirettamente, con una persona con disabilità, fisica o psichica". "E' una storia completamente folle, non so definire il mio personaggio se non che, grazie ad esso, sto entrando in un vicolo inaspettato", commenta Alessandro Haber nei panni del vecchio clown Benito. "Mi sono affidato totalmente a Dario D'Ambrosio, un regista che e sa prenderti per mano e portarti totalmente nel suo mondo". Nel film Haber interpreta il personaggio di un vecchio clown, coinvolto con la moglie Maria ex ballerina di teatro d'opera (la Chiarelli), e il figlio transessuale Vanessa-Roberto (Mauro Cardinali) in una stravagante televendita: l'imbonitore paralitico che, su una tv locale, tenta di venderli, è un altro figlio della coppia, Luca (Zazzera). Incuriosito, un tassista (Roncato), si mette sulle loro tracce, fino alla casa dove la famiglia si prepara ad una tragica resa dei conti finale. "E' una storia completamente folle, non so definire il mio personaggio se non che, grazie ad esso, sono entrato in un vicolo inaspettato", commenta Alessandro Haber. "Mi sono affidato totalmente a Dario D'Ambrosio, un regista che e sa prenderti per mano e portarti nel suo mondo". Presente al ciak di oggi anche Andrea Agostini, presidente di Fondazione Marche Cultura, Marche Film Commission, che ha espresso soddisfazione per i numeri e la qualità dei film ambientati nelle Marche. ""In due anni e mezzo - ha detto - siamo riusciti a portare in regione 35 film. In questo caso siamo a Jesi per un progetto molto attento al sociale e ai temi del disagio. Una nuova produzione che rappresenta un'opportunità preziosa per promuovere la Regione, impiegare maestranze e professionisti locali del settore cinematografico e garantire ricadute economiche".
G.Frei--VB