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The Shrouds, l'horror di Cronenberg è amore oltre la morte
In sala dal 3 aprile con Cassel e Kruger
(di Francesco Gallo) Si può amare fin dentro la tomba? Sì, se ti chiami David Cronenberg e sei da sempre ossessionato dal corpo e dalle sue trasformazioni fin dentro la morte. Da qui l'idea di The Shrouds, distribuito dal 3 aprile al cinema da Europictures con Adler Entertainment, presentato in concorso al Festival di Cannes e in anteprima italiana al Busto Arsizio festival il 29 marzo. Lo stesso Cronenberg lo accompagna a Roma lunedì 31 marzo, alle ore 19 all'Auditorium Parco della Musica in un incontro-evento con uno dei più grandi e visionari registi contemporanei, realizzato grazie alla collaborazione tra Alice nella Città e Fondazione Musica per Roma in occasione di una puntata di ArteSettima Podcast dal vivo. Dedicato alla moglie Carolyn scomparsa nel 2017, The Shrouds è un thriller-horror con protagonisti Diane Kruger e Vincent Cassel e, nella parte finale, anche una intricata spy story. Il protagonista Karsh (Cassel) è innamorato di sua moglie Becca (Kruger), così quando la donna muore colloca nella sua bara, dove ha promesso di raggiungerla, una telecamera attivabile con una semplice app del suo smartphone. Non solo: Karsh, che ha una mentalità imprenditoriale, fa di questa sua mania un'impresa, costruendo un intero cimitero con queste caratteristiche e fornito anche di un ristorante alla moda. Quando però alcune delle tombe vengono vandalizzate, Karsh cerca di indagare su chi sia l'artefice di questo attacco e quali siano le sue motivazioni. E da qui tutto si complica. L'uomo intraprende prima una storia con la sorella gemella di Betta (sempre Kruger, che interpreta poi anche un Avatar), scopre che il marito di lei, a cui ha affidato tutto il software, lo ha tradito e, infine, che dietro la profanazione delle tombe c'è forse un complotto russo-cinese. Tra sogni di sesso con la moglie mutilata dalla sua lunga malattia e sesso vero con la sorella di lei, Karsh sembra non riuscire a sfuggire all'incantamento per quella moglie "il cui corpo era il mondo". "Quella tecnologia potrebbe esistere - ha detto il regista canadese - le persone potrebbero pensare sia un horror, un'opera soprannaturale, per me è invece un lavoro realistico. Non è affatto fantastico, potrebbe davvero accadere. Anche se va detto che sono comunque ateo, non credo nell'aldilà". E ancora Cronenberg: "Certamente alcune cose dette nel film sono vere. Ad esempio, quando mia moglie venne sepolta, volevo essere nella bara con lei. Non potevo immaginare di abbandonarla. Naturalmente, nel mondo reale questo non è possibile. Ma questo è stato il primo momento di ispirazione, perché oggi l'unico modo in cui puoi essere nella bara è usando la tecnologia". Infine, ha sottolineato il regista, "al di là di qualsiasi considerazione cinematografica sul body horror, un termine tra l'altro non mio, quello che conta è l'estetica. Karsh quando sogna dice a sua moglie: 'sei ancora sessualmente attraente, ti voglio ancora, sei ancora bella. Posso adattare la mia estetica a qualsiasi cosa sia diventato il tuo corpo perché ti amo e saremo legati per sempre'. Questo era quello che volevo dire".
G.Haefliger--VB