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L'orchestra del mare, strumenti da morte a speranza
Realizzati in carcere con legno barconi, sul palco a Lampedusa
(di Elisabetta Stefanelli) In principio erano dei piccoli presepi di legno colorato, oggi sono pronti oltre cento barconi arenati nel campo di calcio del carcere di Opera che con il progetto 'Metamorfosi' diventeranno l'Orchestra del mare, ovvero la flotta degli strumenti musicali che con le loro sgargianti cromie testimoniano insieme il dramma dei migranti e aiutano i detenuti ad imparare il mestiere di liutai, risparmiando allo Stato i soldi della demolizione. Tutto nasce dalla Fondazione casa dello spirito e delle arti, da un'intuizione del vulcanico Arnoldo Mosca Mondadori, che di ricco - ci tiene a sottolinearlo - ha solo il cognome, che prendendo in mano un giorno uno di quei presepi ha pensato di far diventare musica quelle barche che altrimenti diventerebbero solo un costo per lo Stato che deve distruggerle come corpo del reato. "Ne parlammo con l'allora ministra Luciana Lamorgese che fu subito entusiasta dell'idea e tenne il presepe che le avevamo portato nel suo studio al Viminale per tutto il suo mandato", spiega Mosca Mondadori. Quegli strumenti, ovvero nove violini, tre viole e tre violoncelli "che trasformano il dolore in musica", sono stati in prestito ("perché non devono mai appartenere a nessuno, né essere commercializzati, qui il denaro non c'entra, devono rimanere bene comune, testimonianza collettiva") ai musicisti dell'Orchestra Luigi Cherubini sul palco del Teatro della Cava di Lampedusa per il concerto diretto da Riccardo Muti (anche a lui sono state donate due bacchette fatte con lo stesso legno) per Le vie dell'amicizia, quest'anno dedicato ai migranti. "Suoneranno lo Stabat mater composto da Giovanni Sollima, anche lui con un violoncello bianco rosso verde e blu che è in prestito anche se per Sollima ad Opera ne stanno realizzando uno soltanto suo, perché è un artista che al dramma dei migranti è particolarmente vicino. I compositori sono importanti e noi speriamo che questo sia il passo successivo, che ci siano delle opere che nascono da questi strumenti". Mentre la prossima donazione sarà una chitarra realizzata per Vasco Rossi, si fanno sfuggire. "Il violoncello che ha suonato Sollima a Lampedusa lo abbiamo realizzato con la prima barca che abbiamo visto arrivare", e il musicista e compositore da parte sua spiega che "sono strumenti a tutti gli effetti ed hanno un suono bellissimo, ma abbracciare questo violoncello è una grande emozione perché ogni minima parte viene dalle barche, anche quelle in metallo". I pescherecci sequestrati vengono portati in carcere e lì sono i detenuti a smontarli, "provando l'esperienza altamente emotiva di trovare dentro gli oggetti di coloro che hanno compiuto il viaggio. Spesso bambini che sono messi nella stiva e quindi muoiono anche più facilmente". Poi, come spiega il liutaio Carlo Chiesa che insieme ad Enrico Allora insegna ai carcerati, "ci vogliono 400 ore di lavoro per fare ad esempio un violoncello, è un lavoro lunghissimo, cosa che in carcere è molto utile per chi ha condanne importanti come i carcerati che lavorano con noi. In futuro faremo comunque anche strumenti a percussione". Ora l'Orchestra del mare, degli strumenti messaggeri di pace è pronta a girare l'Europa. "Ci hanno chiesto di portarli in Norvegia, in Croazia, a Berlino, Vienna, Parigi e lo faremo. Però portandoli sempre non solo in scena, perché qui non si tratta di un fatto di estetica ma di coscienza, ma nelle scuole dove si può raccontare la loro storia ai ragazzi che capiscono tutto in un attimo e poi portino a loro volta il messaggio nelle famiglie. Sperando sempre che serva a cambiare qualcosa".
L.Wyss--VB