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I ghiacciai in declino rilasciano meno nutrienti nei mari
Essenziali per il fitoplancton,alla base degli ecosistemi marini
I ghiacciai in fase di declino rilasciano meno nutrienti negli oceani: una riduzione soprattutto di elementi come ferro e manganese, micronutrienti essenziali per il fitoplancton, che potrebbe avere grandi effetti sugli ecosistemi marini. A scoprirlo sono state le analisi, relative a due ghiacciai dell'Alaska, guidate da Kiefer Forsch, dell'Università della California a San Diego, pubblicate sulla rivista Nature Communications. L'acqua di fusione dei ghiacciai, torbida e ricca di sedimenti, è una fonte fondamentale di nutrienti per la vita oceanica perché durante lo scivolamento a valle, facilitata dall'azione di erosione del ghiaccio, l'acqua riesce a strappare dalle rocce alcune sostanze che sono usate poi dagli organismi microbici marini. Fenomeno particolarmente evidente in Alaska, Antartide, Groenlandia e altre regioni ad alta latitudine dove è molto frequente proprio la presenza di ghiacciai ai margini del mare. Il nuovo studio ha però ora osservato per la prima volta che questa azione di trasporto di materiali come ferro e manganese dipende anche dallo stato di salute del ghiacciaio stesso. La scoperta arriva dalle analisi di due fiordi in Alaska molto vicini tra loro, nella penisola di Kenai, dove si trovano due ghiacciai che poggiano su tipologie di rocce praticamente identiche. Ma mentre uno risulta stabile l'altro si è ritirato di 15 chilometri a partire dal 1950. I ricercatori hanno raccolto campioni di acqua superficiale, sedimenti sospesi, e campioni di ghiaccio per analizzarne la composizione chimica scoprendo grandi differenze: una riduzione netta di ferro e manganese in forme biodisponibili, ossia facili da assimilare per i microrganismi. Secondo gli autori, questa riduzione sarebbe dovuta alla distanza dal mare del ghiacciaio in ritirata. L'acqua in scioglimento sarebbe infatti capace di strappare composti preziosi dalle rocce alla base del ghiacciaio ma buona parte di quelle stesse sostanze possono restare però intrappolate lungo la strada che poi le porta verso il mare. Il prossimo passo, spiegano gli autori, sarà ora capire se questo fenomeno stia avvenendo anche in altri ghiacciai e capire meglio l'impatto che questo impoverimento potrebbe causare nel lungo periodo agli ecosistemi marini.
C.Bruderer--VB