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Scrivere a mano rafforza memoria e apprendimento
Lo indicano le Neuroscenze
Mentre digitare attiva prevalentemente le regioni motorie associate ai movimenti ripetitivi delle dita e all'elaborazione visiva, scrivere a mano coinvolge le regioni del cervello responsabili della pianificazione motoria e le aree coinvolte nell'elaborazione visiva e linguistica, compresa l'area visiva della forma di parola e la corteccia motoria primaria. Tradotto: scrivere a mano rafforza la memoria e l'apprendimento, favorisce l'articolazione del pensiero e la creatività, stimola il cervello a collegare le attività motorie e i processi cognitivi, rafforza l'identità di chi scrive e promuovono lo sviluppo dell'autocontrollo. E' quanto emerge dallo studio "Le neuroscienze dietro la scrittura: scrittura a mano contro scrittura digitale", realizzato dal dipartimento di Neuroscienze del policlinico universitario Gemelli in collaborazione con l'Osservatorio Carta, Penna & Digitale della Fondazione Luigi Einaudi, e recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Life, presentato oggi nella sede della Fondazione Einaudi. "Alla luce di queste prove", si legge, "gli educatori e i politici dovrebbero considerare la possibilità di dare priorità all'insegnamento della scrittura a mano nei programmi scolastici". "In un'epoca in cui si scrive sempre più su tastiera, ha sottolineato Andrea Cangini, "il nostro è solo l'ultimo, in ordine cronologico, di numerosi studi scientifici che invitano mantenere vive buone pratiche come la scrittura a mano in corsivo e la lettura su carta. Non si tratta di nostalgia, ma di neuroscienze. Nell'era del digitale, riscoprire la scrittura a mano, valorizzandola, è fondamentale per consegnare ai cittadini, giovani e meno giovani, una risorsa preziosa per sviluppare a pieno le loro facoltà cognitive". Integrare, dunque, la ricchezza multisensoriale della scrittura manuale con la rapidità e l'innovazione della scrittura digitale.
A.Ruegg--VB