Volkswacht Bodensee - Tumori urologici, ogni anno 87mila nuovi casi in Italia

Tumori urologici, ogni anno 87mila nuovi casi in Italia
Tumori urologici, ogni anno 87mila nuovi casi in Italia

Tumori urologici, ogni anno 87mila nuovi casi in Italia

Forte impatto anche su vita sessuale, speranza da nuove terapie

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I tumori urologici in Italia fanno registrare ogni anno più di 87mila nuove diagnosi. Sono patologie sempre più curabili e anche guaribili: globalmente, otto pazienti su dieci riescono a sconfiggerle. Da qui l'esigenza di ricorrere a trattamenti meno invasivi e che impattino sempre meno sulla vita sessuale dei pazienti: al momento, infatti, la malattia e le successive terapie possono causare, tra le altre problematiche, anche disfunzioni sessuali. Nei casi più gravi di tumore alla vescica, ad esempio, più dell'80% dei pazienti lamenta sintomi come dolore, calo del desiderio e problemi di erezione e di orgasmo. Allo stesso tempo, oltre la metà degli uomini colpiti da neoplasia alla prostata sostiene che la malattia abbia compromesso la loro sessualità. Sono questi i dati emersi al XXXV congresso nazionale della SIUrO (Società italiana di urologia oncologica) in corso a Napoli, dove fino a sabato oltre 250 specialisti si riuniscono per fare il punto sulla lotta ai principali tumori genito-urinari. "La scelta dei trattamenti e la gestione dei loro effetti collaterali rappresentano due aspetti rilevanti dell'uro-oncologia - ha affermato Rolando Maria D'Angelillo, presidente incoming di SIUrO -. Il cancro della prostata, del rene, del testicolo o della vescica sono malattie sempre più croniche. Quando individuate in tempo, le percentuali di sopravvivenza a cinque e dieci anni superano il 90%. Inoltre, non colpiscono solo uomini e donne over 70 ma anche giovani, come nel caso del tumore testicolare". "Il tumore della vescica è emblematico dell'impatto che una neoplasia può avere sulla vita quotidiana - ha sottolineato Sergio Bracarda, presidente nazionale della SIUrO -. È una forma di cancro in crescita in Italia e solo lo scorso anno ha fatto registrare oltre 31mila nuovi casi (5.700 tra donne). L'armamentario terapeutico disponibile si sta ampliando in quasi tutti i sottogruppi di patologia. Tra questi, 'TAR-200', un nuovo dispositivo intravescicale che rilascia il chemioterapico gemcitabina all'interno dell'organo. Il trattamento riduce la necessità di ricorso alla cistectomia in pazienti non responsivi a trattamenti iniziali per malattia superficiale". "Un nuovo contributo, può arrivare dall'intelligenza artificiale - ha aggiunto Giario Conti, segretario SIUrO -. Attraverso tecnologie informatiche innovative sono stati creati nuovi strumenti diagnostici in grado di fornire informazioni estremamente specifiche".

H.Kuenzler--VB