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Don Giovanni al luna park, Mozart da applausi a Massenzio
'Bravi' ai cantanti e all'orchestra, pubblico diviso sulla regia
(di Luciano Fioramonti) Un don Giovanni maturo segnato da un trauma che lo accompagna dalla fanciullezza, aver provocato involontariamente la morte del padre - violento con la moglie e con lui - durante una giornata al luna park. È il meccanismo narrativo alla base della versione del capolavoro di Mozart pensata dal giovane regista russo Vasily Barkhatov per il suo debutto, il 20 luglio, a Roma al Caracalla Festival. La messa in scena tra i resti imponenti della Basilica di Massenzio della vicenda del seduttore compulsivo e seriale, ultimo titolo d'opera della manifestazione estiva dell'Opera di Roma affidata alla direzione artistica di Damiano Michieletto, ha riscosso lunghi applausi per il protagonista Roberto Frontali e l'intero cast di cantanti insieme con l'orchestra diretta da Alessandro Cadario, ma è proprio sulla regia che il pubblico si è diviso, con una quota vistosa di buu. Barkhatov, apprezzato e discusso all'estero per le sue scelte 'incendiarie' e controcorrente, ha costruito il dramma giocoso in due atti musicato da Mozart su libretto di Lorenzo da Ponte ambientandolo - con le belle scene di Zinovy Margolin, le luci di Alexander Sivaev e i costumi di Olga Shaishmelashvili - in un parco giochi di età moderna tra chioschetti di pop corn e zucchero filato, un trenino carico di visitatori e una grande ruota panoramica che alla fine sarà per il protagonista la porta di ingresso per l'inferno. L'immagine dei genitori torna in modo ricorrente a turbare l'intera vita di don Giovanni, impegnato a donare senza successo la stessa collana della madre che il padre distrusse il giorno della tragedia a tutte le donne prese di mira dalla sua smania di aumentare il 'catalogo'. Il baritono Roberto Frontali, all'apice di una carriera brillante, ha affrontato per la prima volta il ruolo del titolo con grande efficacia, affiancato da un gruppo affiatato di co-protagonisti, da Vito Priante (Leporello) a Eleonora Bellocci (Zerlina), Carmela Remigio (donna Elvira), Maria Grazia Schiavo (donna Anna), Mihai Damian (Massetto), Anthony Léon (don Ottavio) a Gianluca Buratto (il commendatore). Un dramma misto a ironia, aveva annunciato il regista, e così è stato, con momenti molto divertenti come l'uscita in scena di tre interpreti in maschera - l'Ape Maia, la Piovra da la Sirenetta, e il Biscotto allo zenzero da Shrek -, lo scambio di abiti tra don Giovanni e Leporello nel riuscito gioco di specchi, labirinto di verità e inganno molto suggestivo in cui si muovono i personaggi; Maria Grazia Schiavo, applaudita con calore particolare per la sua donna Anna, che porta con sé per tutto il tempo l'urna con le ceneri del padre ucciso da don Giovanni, e il duetto di doppi sensi di Zerlina che ripete al suo Masetto prendendogli la mano e appoggiandosela sul cuore "Tocca qua, tocca qua". Non più giovane seduttore, don Giovanni mostra il lato umano di un adulto che nel lasciarsi guidare dalla pulsione erotica di conquista ("è solo amore: chi a una sola è fedele, verso l'altre è crudele… io vo' bene a tutte quante") deve confrontarsi, dunque, anche con altre ossessioni. Al felice risultato dell'opera ha contribuito la buona amplificazione finalmente equilibrata che ha messo in risalto le capacità brillanti dei cantanti e la prova molto apprezzata dell'orchestra, alle prese con la partitura nella sua seconda versione, viennese, del 1788. Don Giovanni tornerà in scena martedì 22, giovedì 24 e venerdì 25 luglio.
R.Buehler--VB