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Sergio Castellitto, da Los Angeles prego per il Papa
Premiato per Conclave al festival italiano con Fiennes e Berger
(di Lucia Magi) "Non ho mai avuto un sogno americano. Ho sempre fatto diventare 'sogni' le cose che mi accadevano. Quindi, sì, confesso: da straniero, essere celebrato nel cuore di Hollywood fa un certo effetto". Così dice all'ANSA l'attore e regista romano Sergio Castellitto, che è arrivato a Los Angeles per la 97esima edizione degli Oscar grazie al ruolo del Cardinale Tedesco nel thriller sull'elezione pontificia 'Conclave', in lizza per otto statuette. Ieri intanto, ha ricevuto l'Excellence Award del festival 'Los Angeles, Italia', che ogni anno celebra i talenti del cinema italiano alla vigilia degli Academy Awards. Insieme all'interprete romano, tra dichiarazioni di stima commossa e sonore pacche sulle spalle, anche il regista del film, Edward Berger, e il protagonista Ralph Fiennes. Quest'ultimo (che si riferisce a Castellitto chiamandolo "my brother") era a fianco dell'italiano anche allo Shrine Auditorium domenica sera, quando il potente sindacato degli attori di Hollywood, il Sag, ha riservato al cast di Conclave il premio per il miglior ensemble del 2024. "Questo film si è trasformato in una serie continua di doni. I primi doni sono stati proprio i compagni di viaggio. Ralph, Isabella (Fiennes e Rossellini, candidati come miglior protagonista maschile e miglior attrice secondaria) e poi Edward…sono incontri che non scorderò mai, né sul piano artistico né su quello umano", riflette Castellitto. "Certo - ci tiene a precisare l'attore - raccogliamo i frutti del nostro lavoro in un momento drammatico. Nei luoghi che il film racconta si vivono momenti di grande apprensione; a pochi passi da casa mia, in piazza San Pietro, i fedeli sono riuniti in preghiera. È difficile far capire agli stranieri che per noi italiani, per noi romani, il Papa è una presenza vicina, tangibile. Il nostro pensiero va a lui, in questo momento", dice Castellitto, che durante la cerimonia dei Sag Awards aveva augurato "pronta guarigione" al Pontefice. A margine della proiezione dell'intrigo vaticano, Castellitto guarda oltre la notte delle stelle, "durante la quale spero arrivino altri doni per i miei colleghi e per il film". Ha in programma di tornare dietro la telecamera per un "bellissimo film, una piccola grande storia scritta da Margaret" (Mazzantini, la moglie autrice di romanzi e sceneggiature). In estate dovrebbe partire un progetto con Pupi Avati e di ritorno a Roma presterà la voce a Roberto Rossellini in un documentario ancora in fase di post produzione. Sorride soddisfatto: "Sembra un momento in cui i cerchi si chiudono".
S.Leonhard--VB