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Crescono i ricoveri, ma i livelli pre-Covid sono lontani
7,7 milioni nel 2023; scendono i cesarei: sono il 32% dei parti
Dopo il crollo durante il 2020 legato alla pandemia, continuano a crescere i ricoveri negli ospedali italiani. Nel 2023 sono stati quasi 7,7 milioni, il 4,3% in più rispetto all'anno precedente, anche se siamo ancora ben sotto i livelli pre-Covid (-6,4% rispetto al 2019). È uno dei dati che emerge dallo "Short Report SDO 2023" pubblicato dal ministero della Salute. Il numero di giornate di degenza erogate nel 2023 è stato di quasi 54 milioni, con una crescita del 2,9% rispetto al 2022. La degenza media per ciascun paziente è invece di 7,1 giorni. La grande maggioranza dei ricoveri (il 95%) sono per acuzie e tra questi cresce la quota di quelli erogati in regime diurno (1,7 milioni, pari al 23%). I ricoveri in strutture riabilitative o di lungodegenza sono una minoranza (rispettivamente il 4% e l'1%), anche se si registra un forte incremento nell'ultimo anno anno. I livelli restano tuttavia lontani dal periodo pre-pandemico, soprattutto per la lungodegenza i cui volumi sono del 26% più bassi rispetto al 2019. Il rapporto riscontra inoltre una forte differenza regionale nei tassi di ospedalizzazione con una forbice che, per i ricoveri per acuti in regime ordinario, va dai 79,93 per 1.000 abitanti della Lombardia ai 97,97 di Bolzano. Ancora più ampia la differenza per quelli in regime diurno: si va dai 10,99 ricoveri per 1.000 della Puglia ai 42,14 della Valle d'Aosta. Tra gli indicatori di appropriatezza clinica, è in lieve ma costante miglioramento il dato sul ricorso al taglio cesareo: è praticato in circa il 32% dei parti registrati nel 2023, con un -3% rispetto al 2018.
G.Haefliger--VB