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Disdetta contratto call center, Cub indice sciopero il 5 giugno
La mattina a Milano presidio davanti alla sede di Confcommercio
Il 28 aprile scorso, Assocontact, l'associazione di Confcommercio che racchiude le aziende di call center ha comunicato che dal 1 agosto 2024 uscirà dal contratto Tlc (Telecomunicazioni). "L'obiettivo è ridurre i salari, avere maggiore precarietà e flessibilità e minori diritti per i lavoratori", denuncia la Cub che ha indetto uno sciopero per il 5 giugno per l'intera giornata lavorativa. E' previsto un presidio davanti alla sede Confcommercio a Milano, in corso Venezia 47, dalle 10 alle 12. Secondo i datori di lavoro "il costo del lavoro è troppo alto, i costi operativi per l'energia e la gestione delle sedi sono eccessivi, c'è un calo di volumi di lavoro, c'è una crescente richiesta di flessibilità dei committenti, c'è una tassazione troppo alta. Per questo, oltre a respingere le piattaforme per il rinnovo del contratto, scaduto nel 2023 hanno deciso di abbandonare il contratto Tlc per adottare un contratto più favorevole alle aziende di cui non si sa ancora il nome", sottolinea il sindacato. Gli obiettivi delle aziende di Assocontact in realtà è "avere più potere in azienda in tutti i sensi. Pensano che questo sia il momento giusto per attaccare frontalmente i lavoratori facendo leva su un governo considerato "amico". Non bastano la mancata rivalutazione dei salari rispetto all'inflazione, gli incentivi decisi dal governo sulle nuove assunzioni, la detrazione del 120% dei costi del personale, la liberalizzazione dei contratti a termine, la facilità di licenziare introdotta dal Job act", conclude la Cub.
F.Stadler--VB